Carbajo-Núñez MartÃn ,
Aprirsi al messaggio della mangiatoia di Gesù,
in
Blog: www.cssr.news, 22-IT (2023) p. 2
.
Il presepe può servire, ad esempio, per esprimere che facciamo parte di una grande famiglia cosmica e che dobbiamo abbattere barriere e pregiudizi. Utilizziamo “i materiali più diversi”, dimostrando così che nessuno va escluso. Spesso «includiamo rovine di case o edifici antichi» che servono come «segni visibili dell’umanità decaduta» e allo stesso tempo ci incoraggiamo a riconoscere Gesù come il Salvatore che è venuto «per guarire e ricostruire, per restaurare il mondo». e la nostra vita”.
La presenza di pastori, mendicanti e altre persone umili ci ricorda che «sono gli umili e i poveri che salutano l’evento dell’Incarnazione», mentre «vediamo sullo sfondo il palazzo di Erode, chiuso e sordo allo sguardo annunzio di gioia».
Vedendo quegli umili personaggi provenienti da diverse professioni, siamo invitati anche noi ad abbracciare la mistica della vita ordinaria, che si concentra sulle relazioni quotidiane, cresce “attraverso i piccoli gesti” e incoraggia “a compiere le azioni ordinarie in modo straordinario”. Molte persone “sconosciute o dimenticate” hanno incarnato questo stile di santità.
Celebrando il presepe di Greccio, Francesco trasmette alcune delle sue convinzioni profonde e invita tutti a vivere in prima persona il mistero della nascita di Cristo, trascendendo ogni celebrazione formale della stessa. Accogliendo il suo invito, celebriamo quest’anno con gioia e creatività il mistero del Natale, così da poter vedere il cielo stellato nell’oscurità della notte.
Martín Carbajo-Núñez, OFM
Parole chiave: Natale, presepio, Francesco d'Assisi
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